#dilloconlarte - Raccolta d'arte al tempo della pandemia

#iorestoacasa
30 marzo-5 aprile  2020



Vincent Van Gogh (1853-1890), Mademoiselle Gachet nel suo giardino di Auvers-sur-Oise, 1890

30 marzo
Buon compleanno Mister Vincent (Van Gogh)!
Lo festeggiamo con un racconto d'arte, che ripropongo per l'occasione.
Marguerite Gachet in una giornta di sole passeggia nel suo giardino e chissà cosa ci vuole confidare. 

Buona lettura!
Il giardino incantato di Marguerite



Mary Cassatt (1844-1926), Il tè delle cinque, 1880
31 marzo
Aspetto con trepidazione il pomeriggio. Forse preparerò una torta. Apparecchierò la tavola con i fiori e il servizio di porcellana. Di questi tempi un tea virtuale con un'amica è un evento che va celebrato con cura. Oggi finalmente mi concedo un po' di normalità e di lentezza.
Se fossimo nel 1880, ci saremmo accomodate nel salotto di casa, arredato con la carta da parati a righe intonata al mobiglio di ciliegio e il grande camino bianco - forse acceso, forse spento - avrebbe fatto da mensola alllo specchio e al vaso vagamente orientale.
L'occhio della mia amata Mary in questo dipinto ha ritratto la sorella Lydia con un'amica. Una bruna e una bionda.
Proprio come noi. 



Christian Krohg (1852 – 1925), Villa Britannia, 1885
1 aprile
Primavera frizzante nell'aria. Meglio coprirsi se non si vuole rinunciare a godere dell'aria nuova. Questa ragazza s'ingegna con la soluzione improvvista di due sedie sul limitare della grande terrazza per leggere in pieno sole.
Oltre la balaustra, la strada alberata deserta, percorsa dai solchi del carro, è una promessa di quiete e di futuro.


Konstantin Korovin (1861–1939), By the Window

2 aprile
Oggi mi affido alle parole di Korovin, un impressionista russo.
"Colori e forme si uniscono per dare armonia alla bellezza".
"I colori possono essere una celebrazione per gli occhi e i tuoi occhi parlano alla tua anima di gioia e gioia ...".

L'azzurro dell'acqua oltre la finestra mi fa pensare a una casa di vacanza, al mare o al lago. La luce del sole accarezza il lato del viso e le ricche corolle dei fiori sul tavolo. Il soprabito chiaro, lasciato cadere scomposto sul sofà, ci racconta di una certa premura nel sedersi allo scrittoio.
Ci sono parole dette, lette o scritte, che non possono aspettare.



Valentin Serov (1865-1911), Portrait of Princess Olga Orlova, 1911

3 aprile
Giochiamo! Facciamo finta di esser appena rientrata dopo una serata alll'Opera.
Abito di seta, stola di visione, Olga Orlova non era bellissima ma stravagante, arrrogante, e con un immenso patrimonio. Nel suo palazzo alla moda, non stava mai ferma durante le sedute di posa, come ricorda il pittore. L'espressione indispettita è forse una ripicca dell'artista, ma il portamento con cui indossa il cappello ne fa l'imperatrice del gusto della corte degli zar.


Sir John Lavery, The green sofa, 1903

4 aprile
Il sofà verde accogliente, i fiori sospesi sul capo, il fruscio crespo delle sete rosa e dei voile turchini del vestito da sera.
Chissà quali sogni s'insinuano nel riposo di questa ragazza che dorme tranquilla in un sabato pomeriggio d'inizio aprile... 



Albert Chevallier Tayler (1862 – 1925), La lettera, 1888
5 aprile
Una nutrita corrispondenza è incasellata nello scrittoio di questa ragazza che ama il disordine dei cassetti aperti, come me e come Dalì. Mi piace la pennellata piatta e spazzolata che crea i volumi del vestito rosa, le ombreggiature del muro e la maldestra tenda ruggine della finestra. Il modellino della barca racconta di avventure vere o immaginarie che albergano nel suo cuore.
E intanto scrive una lettera, che viaggerà per il mondo come una promessa o un ricordo che prendono il volo. La scrittura è creatività e vita. La scrittura è libertà.

#dilloconlarte


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