Vincenzo Cabianca - il macchiaiolo che dipingeva le monache

Vincenzo Cabianca [è noto] 
sia per la freschezza di tinte come per composizione.  
(1870)

Monachine in riva al mare, 1869

Vincenzo Cabianca (Verona, 20 giugno 1827 – Roma, 22 marzo 1902), dopo la prima formazione artistica a Verona, s'iscrive all'Accademia di Venezia. 

Al sole

Durante i moti del 1848 riesce a sfuggire alla coscrizione austriaca, soggiornando a Bologna, Verona e Milano. Alla metà del secolo si reca a Firenze e conosce i giovani ardimentosi che al caffè Michelangelo  a breve avrebbero fondato il gruppo dei Macchiaioli.

Novellieri toscani del XIV secolo, 1860 c.

In questo momento si dedica al soggetto storico, come i Novellieri toscani del XIV secolo, che asseconda il gusto del tempo, ma dal punto di vista stilistico dimostra una personale sensibilità verso i contrasti di luce creati dalle ricche macchie di colore.

Acquaiole di La Spezia, 1864

L’amicizia con Cristiano Banti gli fa scoprire la Toscana; il suo libero vagabondare poi prosegue per Napoli, La Spezia e Parma. Riporta appunti di viaggio che diventano paesaggi e marine in cui l'orizzonte basso allarga lo sguardo mentre le popolane, dalle ombre dense e dai vestiti logori, portano fiere il peso del loro lavoro.

Lungomare, 1860
 

Viene riconosciuto dal gruppo dei Macchiaioli come uno dei più entusiasti. Scrive Adriano Cecioni:
Egli è un "macchiaiolo" vero, senza esitanza, senza pentimenti; è emancipato dal pregiudizio della bella linea; quando essa gli capita sul vero, la riproduce tale e quale, ma non la cerca, non la inventa.


          Venezia, 1863                        Effetto di sole, 1870

Nelle tavolette di piccole dimensioni trovano spazio le narrazioni lente e assolate delle calli veneziane, o scorci fiorentini deserti in cui il canto della luce rende l’immediatezza della visione e la poetica del vero si declina nella solitudine dell’attimo sospeso.
 
Chiesa di San Pietro a Portovenere, 1860


Con gli amici Cristiano Banti e Telemaco Signorini nel 1861 soggiorna per un periodo a Parigi, tuttavia questo non muta le sue convinzioni stilistiche.
Ottiene un buon successo con il dipinto Le monachine, che replica più volte in diverse ambientazioni, tele in cui rivolge la sua attenzione agli enormi cappelli inamidati che orienta a suo piacere come specchi al sole. 

Le monachine (Il Mattino), 1861

Negli anni ’70 prende dimora definitiva a Roma e ritrae la campagna romana in pieno sole. Nella sua ultima produzione usa la tecnica dell'acquarello, più veloce e immediata, che soddisfa il gusto dei suoi numerosi collezionisti inglesi.  

Spiaggia a Viareggio, 1865

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