"qualcosa di poetico nelle trame del quotidiano”. Il racconto della modernità tra Baudelaire, Manet e Zola

 
Musica alle Tuileries, 1863


Nella seconda metà dell’Ottocento gli scrittori naturalisti francesi descrivono la vita in tutte le sfaccettature. Secondo Baudelaire, riescono a scovare la poesia nei soggetti ritenuti ignobili o insignificanti. 
Ispirato dalla letteratura e dagli scrittori del suo entourage, Manet propone anche in pittura il racconto della quotidianità come unica via per la modernità.
Ne rintracceremo i  caratteri nel ritratto di gruppo all'arte della "Musica alle Tuileries", nel ritratto di Émile Zola" e nel dipinto intitolato "Nana". 

Ritratto di Émile Zola, 1868

Con lucida chiarezza il breve saggio di Charles Baudelaire "Il pittore della vita moderna" indicava in modo impeccabile la via del rinnovamento dell’arte, interpretando molte delle tensioni latenti dell’epoca. 
Siamo alla metà dell’Ottocento e lo scenario è la città di Parigi. 
Ormai da decenni gli scrittori naturalisti descrivevano nei romanzi la vita in tutte le sfaccettature, dal bonario al sinistro, e, come riconosceva Baudelaire, il loro più grande merito era stato quello di aver scovato la poesia nei soggetti ritenuti ignobili o insignificanti. Se la letteratura aveva già abbracciato entusiasticamente il presente, Baudelaire nel suo saggio condannava il ritardo colpevole con cui la pittura si attardava nella stanca riproduzione di modelli classici.

Nana, 1877

Per saperne di più leggi l'articolo pubblicato nell"Aula di Lettere di Zanichelli".
"qualcosa di poetico nelle trame del quotidiano". Il racconto della modernità tra Baudelaire, Manet e Zola 

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