Charles van den Eycken, il pittore dei gatti

Cuccioli che giocano, 1903

“nell'ultimo decennio, i suoi lavori sono diventati 
famosi in America e la vendita delle sue immagini 
in questo paese è in costante aumento"
(Chicago Daily Tribune, 1902)


Il destino di Charles van den Eycken (17 Aprile 1859 – 27 Dicembre 1923) era in qualche modo già segnato, essendo nato in una famiglia di pittori belgi. Forse però non avrebbe immaginato di diventare famoso per un genere di pittura così particolare. 

Playtime, 1910

Dopo la prima formazione avvenuta in famiglia, negli anni ’70, si iscrive all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, e stringe amicizia con il pittore Joseph Edouard Stevens che si era specializzato nella rappresentazione di animali, spesso cani, nel loro ambiente naturale e quotidiano, senza l’eroismo o l’idealizzazione del periodo precedente. 


Gatto scrittore, 1913

Van den Eycken prende spunto dall’amico e si specializza nel ritrarre cani e gatti, con uno stile deciso, talento e sapienza tecnica. Infonde brio nelle composizioni di gatti che giocano con i più usuali oggetti domestici - collane, gomitoli, stoffe - e seria nobiltà nei ritratti di cani di alta genealogia.


La tela strappata, 1875

All'inizio della sua carriera partecipa alle esposizioni della società “L'Essor”, che sotto il principio di "Arte unica, unica vita", organizzava, in molte città europee, mostre d’arte abbinate a lotterie di quadri. Così Van den Eycken inizia a ricevere consensi ed entra in contatto con il mondo anglosassone nel momento in cui i dipinti di animali raggiungevano la loro massima diffusione e popolarità. 


Gatta con i cuccioli, 1896

A sostenere questo gusto vi erano principalmente due fattori: da un lato le scelte della regina Vittoria - una vera e propria animalista ante litteram, sostenitrice della Society for the Prevention of Cruelty of Animals - che quale durante il suo lungo regno ha commissionato centinaia di dipinti dei suoi amati cani; dall’altro, le richieste dei nobili inglesi che, nelle residenze di campagna, stavano iniziando a selezionare le razze canine e feline, e che con i ritratti dei loro “campioni” volevano documentare sia il loro successo sia il loro aristocratico privilegio.


 Cuccioli nel cesto, 1909

Cogliendo il gusto del tempo, Van den Eycken si presenta sul mercato inglese e in breve tempo diventa molto popolare. 
Dall’Inghilterra all’America il passo è breve. 
Verso gli anni ’90 van den Eycken instaura un proficuo rapporto con la S. e G. Gump Company, una galleria internazionale d’arte con sede a San Francisco, e si afferma anche oltreoceano.


Gatto con gli occhiali, 1918
La fama di Van den Eycken rimase costante anche nel XX secolo, nonostante lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. 

Tre gattini, 1893

Come notate tutte le foto del post sono a tema felino, perché giudico i suoi quadri di gatti veramente spassosi!



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