Il pittore Giacomo Grosso
ha facilità, morbidezza, prontezza
e destrezza d'ingegno, d'occhio, di mano.
(A. Stella, 1893)
Ben presto diventa il ritrattista dell’aristocrazia e si dedica, saltuariamente a soggetti biblici e letterari, come il dipinto "La cella delle pazze" ispirato alla "Storia di una capinera" di Giovanni Verga.
I suoi ritratti diventano uno stato di notorietà raggiunto dal soggetto, come il "ritratto di Virginia Reiter" che immortala l'attrice all'apice della sua carriera, nel momento in cui interpretava la protagonista del dramma "La lupa", tratto da una novella di Verga.
Fiori per l'onomastico della mamma, 1927 |
Il nome di Giacomo Grosso è associato ad alcuni scandali legati ai suoi dipinti.
Alla prima edizione della Biennale di Venezia, nel 1895, Grosso invia l'opera "Supremo convegno", raffigurante gli straziati spasmi d'amore di un corteo di baccanti nude raccolte attorno alla bara, scoperchiata, dell'amante perduto, forse proprio Don Giovanni.
Lo scandalo fece rapidamente il giro del mondo, tanto che il quadro fu inviato in America per un tour, che gli fu fatale. L'opera infatti bruciò nell'incendio del padiglione dell'esposizione. Ne rimane una illustrazione d'epoca.
Supremo convegno, 1895, riproduzione |
L'anno successivo, alla I Triennale di Torino il pittore espose l'ammiccante e seduttiva "La Nuda", ricevendo ampio consenso di pubblico che gli riconosceva un sicuro virtuosismo e una fresca vena seduttiva. La critica però sottolineava uno stile ormai demodé e una certa pretestuosità dei riferimenti letterari scelti per i soggetti.
Ricevette numerosi riconoscimenti partecipando a varie Esposizioni italiane e europee, anche grazie al favore concessogli dall'aristocrazia, amante dei suoi ritratti, sontuosi ed eleganti.
Non pago del successo in Europa, il viaggio in Argentina del 1901 apre a Giacomo Grosso un nuove possibilità per i suoi ritratti. Un ammiratore d'eccezione, Edmondo de Amicis, nel 1906 scrisse una biografia dell'artista intitolata Gli anni della fame di un pittore celebre.
La nuda, (1898), GAM, Torino |
Ricevette numerosi riconoscimenti partecipando a varie Esposizioni italiane e europee, anche grazie al favore concessogli dall'aristocrazia, amante dei suoi ritratti, sontuosi ed eleganti.
Ritratto di Elena di Savoia-Aosta d’Orléans (part.), 1898 |
Non pago del successo in Europa, il viaggio in Argentina del 1901 apre a Giacomo Grosso un nuove possibilità per i suoi ritratti. Un ammiratore d'eccezione, Edmondo de Amicis, nel 1906 scrisse una biografia dell'artista intitolata Gli anni della fame di un pittore celebre.
Giacomo Grosso era nato a Cambiano (TO), il 25 maggio 1860. Muore a Torino, il 14 gennaio 1938.
Giacomo Grosso - Dizionario Biografico Italiani
La civetta di Torino
La femme, 1895, Asti |
Giacomo Grosso - Dizionario Biografico Italiani
La civetta di Torino
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