Festa dei lavoratori


Nell'Ottocento e nel primo Novecento la filanda è stato il luogo di lavoro delle donne e delle bambine.

Le donne “si occupano esclusivamente nell'industria della trattura e filatura della seta. Da tale lavoro le famiglie operaie nostre traggono sufficiente vantaggio economico, ma purtroppo le condizioni in cui si compie, influisce ad alterare lo stato di salute delle nostre classi povere. L'eccessivo calore, l'atmosfera sempre umida, il dovere esercitare le mani sempre nell'acqua quasi bollente, l'immobilità per 12 ore, sono tutte cause, onde abbiasi a danneggiare la salute di quelle operaie e più ancora quella dei loro nati giacché molte di esse seguitano a lavorare fino a che giungono agli ultimi giorni di gestazione." (Da una lettera al Prefetto di Meldola (Forlì), Settembre 1893)

In questo dipinto, Milesi ci restituisce l'atmosfera stagnante della filanda. Al lavoro con il capo chino, le donne senza volto, sono automi che conducono le macchine scure per 12-14 ore al giorno. La paga è misera, tuttavia allontana la miseria. La minaccia di licenziamento non fa pronunciare parole avventate, e annulla qualsiasi tipo di rivendicazione. L'aria irrespirabile a quasi 50 gradi è resa dagli sbuffi di vapore che salgono e imperlano le alte finestre chiuse.

Buona festa del Primo Maggio!

Alessandro Milesi (Venezia, 29 aprile 1856 – 29 ottobre 1945), La filanda, Dorotheum

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