Alfred Stevens, pittore della femminilità pargina

Una piacevole lettera,  1861


“Più che i baci, le lettere mescolano le anime.” 
John Donne

E il ricevere lettere da paesi lontani, che portino turbamento e malinconia, o che risveglino pensieri d'amore, è stata una delle situazioni ritratte con più frequenza dal pittore belga Alfred Stevens (Bruxelles, 11 maggio 1823 – Parigi, 24 agosto 1906), che ha trascorso tutta la sua vita a Parigi, divenendone uno degli interpreti più alla moda. 

Meditazione, 1872

Se all'inizio della sua carriera aveva scelto di dipingere quadri di genere a sfondo sociale, negli anni '60 decide di cambiare e sceglie di dedicarsi alla pittura orientalista. 


Le Parisienne Japonnaise, 1872

Condividendo la passione per le stampe giapponesi,  stringe amicizia con Édouard Manet e frequenta la cerchia degli impressionisti, aderendo al nuovo linguaggio in modo mediato, con una formula del tutto personale tra accademismo e innovazione.
Nel contempo i suoi seducenti ritratti femminili, con modelle avvolte in preziosi kimoni di seta variopinta, diventavano famosi.   
 

Mappamondo, o notizie dall'assente

La sua affermazione infatti coincide con la partecipazione di 17 sue tele sul tema "la femme seule dans son intérieur"  all'Esposizione Universale di Parigi del 1867, tanto che nello stesso anno ottiene la Legion d'Onore.


Notizie da lontano, 1860

Nei suoi dipinti Stevens ritrae la routine della vita femminile, colta negli interni eleganti e alla moda del tempo. Una vita tranquilla, aristocratica e compiaciuta, che spesso viene interrotta dall'arrivo di una lettera.


La lettera

Questo espediente permette di declinare l'altalenante fortuna degli affetti, dall'amarezza del tradimento al dolore della separazione, alla fantasticheria, tutti stati d'animo che vengono illustrati nella teatrale narrazione pittorica degli atteggiamenti. 


"la visita" o figure eleganti in un salone

In opere come "La visita", Stevens concentra la sua attenzione  sull'abbigliamento e sulla decorazione degli interni, tanto che alcuni critici del tempo colgono forti analogie di queste opere con quelle dei maestri dell'arte olandese e fiamminga del XVII secolo.


Il regalo, 1870

Il suo stile, una seducente mistura tra glamour accademico e moderato impressionismo, è stato paragonato a quello del più noto pittore americano John Singer Sargent. 
A riprova della sua celebrità, ancora in vita, Stevens ricevette l'onore di vedere organizzata una sua esposizione personale alla Scuola di Belle arti di Parigi.


Il bagno, 1874 c.

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