"Non dipingere mai se non
con i tre colori primari
e i loro derivati.“
Jardin et poulailler chez Octave Mirbeau, Les Damps, 1892 |
Camille Pissarro nasce nel 1830 nelle isole Antille, figlio di un ebreo portoghese e di una ragazza creola. Studia nel sobborgo parigino di Passy. Il destino già tracciato dal padre che lo vedeva merciaio proprietario di un negozio nelle Antille, si scontra con la passione di Pissarro per il disegno e l'arte.
Per sottrarsi all'influenza paterna, Camille scappa in Venezuela e poi riesce a raggiungere Parigi nel 1855. Studia all'École des beaux-arts e poi all'Accademie Swisse, dove conosce Claude Monet e Paul Cézanne, che diventa un amico fraterno. I primi dipinti risentono soprattutto dell'influsso di Camille Corot e della Scuola di Barbizon.
La sua adesione alla modernità lo pone in contrasto con l'Accademia, tuttavia riesce ad esporre le proprie opere nei vari Salon a partire dal 1859.
Un evidente segno di dissidenza è la sua partecipazione al famoso Salon de Refusés del 1863, dove le sue opere erano poste accanto a quelle dell'eterno amico Cézanne.
Una delle sue convinzioni stilistiche era bandire dalla tavolozza i colori scuri, il bitume, i neri e la Terra di Siena, e uno dei suoi propositi stilistici era lavorare "sul motivo", en plain-air.
Date le precarie condizioni economiche degli inizi della carriera, Pissarro sceglie di lavorare prima nella cittadina di Puntoise, poi di Louvinciennes, diventando per molti anni il cantore delle gioie della campagna e della provincia, senza tuttavia recidere i legami con Parigi.
Quando è a Parigi, frequenta il Café Guerbois insieme alla Banda degli impressionisti, ovvero Manet, Monet, Cézanne e Renoir.
Nel 1870 durante la guerra, la furia dell'invasione prussiana irrompe nella sua abitazione e distrugge tutti i suoi quadri. Come gli altri compagni, Pissarro nel frattempo si era rifugiato a Londra, dove continua a dipingere paesaggi e vedute.
A Londra incontra il mercante Durand-Ruel, che gli fa esporre i suoi lavori nella sede londinese della sua galleria.
Rientrato in Francia, fa la spola tra la campagna e Parigi. Fu l'unico del gruppo a esporre a tutte le esposizioni impressioniste.
Pissarro ha rivestito il ruolo di mentore per alcuni giovani artisti. Fu il primo maestro di Paul Gauguin e sostenne i puntinisti, George Seurat e Paul Signac, sin dall'inizio dell'elaborazione del movimento. Fu così convinto del nuovo stile, che per un quinquennio (1885-1890) si fece sedurre dal nuovo modo di dipingere. Questa breve parentesi neoimpressionista rese i colori di Pissarro più trasparenti e più brillanti, orchestrati sempre in una composizione molto equilibrata.
Casa di campagna a Eragny |
All'inizio degli anni '90 ritorna allo stile impressionista e dal 1896 ritorna a risiedere stabilmente nella Ville lumière.
Avenue de l'Opéra. Sole, mattino d'inverno,1898 |
La Parigi del tempo è un tema più volte replicato. Nelle sue vedute urbane brulicanti di vita, riprese di giorno e di notte, con il bel tempo o con la pioggia, si riflette il suo interesse per la vita moderna, e di fatto divengono una testimonianza della crescente industrializzazione del paese.
L'opera di Pissarro dimostra una grande coerenza sia nello sperimentalismo della tecnica, sia nella scelta delle tematiche, che si riscontrano costanti sin dalla giovinezza: i paesaggi luminosi, giardini fioriti, la vita di campagna e le marine. La natura trionfa sempre su qualche presenza discreta di figurine indaffarate.
in luoghi umili dove invece
altre persone non vedono nulla."
Camille Pissarro
(Saint Thomas, 10 luglio 1830 – Parigi, 13 novembre 1903)
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