Antonio Rotta, il pittore delle "Ballate veneziane"

 
Pronto soccorso

(I suoi dipinti sono) "molto sobri e delicati. 
I [...] concetti non sovrastano o non oscurano la parte 
gentile, semplice e virtuosa della vita comune e civile.
Sono tutti lavori che lo hanno reso gradito agli artisti 
e agli amatori. Il Rotta sembra seguire le orme
 del veneziano poeta Luigi Carrer, autore delle Ballate.
(Dei principii tradizionali delle arti figurative, 1873)"

La bambina ritrovata a Venezia, 1870

Con scene di genere dal timbro schietto e popolaresco, Antonio Rotta (Gorizia, 28 febbraio 1828 – Venezia, 10 settembre 1903) ha raccontato la vita veneziana di borghesi e popolani della seconda metà dell'Ottocento.  
Da giovinetto si trasferisce a Venezia per frequentare l'Accademia di Belle Arti di Venezia, e adeguandosi alla richiesta di opere dal gusto neorococò, racconta gli innocenti passatempi in laguna, come la caccia alla farfalle.

Caccia alle farfalle lungo un canale a Venezia, 1854

Così scrive la critica coeva:
"Il signor Rotta, giovanissimo eppur artista celebrato, deve la sua invidiabile rinomanza a bellissimi dipinti, principalmente di genere, nei quali è da lodarsi e scelta di soggetto, e composizione, e disegno, e colorito succoso e vero, e rara armonia d'insieme.
(“I” Fiori: Scienze, lettere, arti..., 1855) 

La lettera di raccomandazione, 1872

Scopre la sua più autentica ispirazione nel ritrarre le scene di genere, situazioni quotidiane, in cui i personaggi sono colti in un momento antieroico che viene riproposto con una pittura realista che celebra la dignità del vivere.

Lo spiumaggio delle anatre, 1883

Vi è una tipica produzione ottocentesca che ritrae le varie fasi dell'infanzia, a volte con bambini bellissimi che vestiti di stracci suscitano tenerezza per le situazioni commoventi o patetiche.

La morte del pulcino, 1878

Vengono immortalati "putei e putee" intenti in giochi innocenti con gli animali, o mentre si atteggiano nelle pose dei grandi, in attimi rubati al lavoro e delle faccende domestiche.


Bambina con gatto

Il tema della madre, o sorella maggiore, che accudisce una bambina che a stento trattiene le lacrime per un piccolo inciampo, rientra in quel filone intimo e domestico del quotidiano familiare che tanto ebbe fortuna a quel tempo.
 
La piccola ferita, 1886

La carriera di Antonio Rotta, grazie a questi dipinti, è stata costellata dalla partecipazione alle Esposizioni d'arte di Milano, Berlino, Vienna, Parigi, con soddisfazione del pubblico e della critica.

Il caso senza speranza, 1881

Nel dipinto "Il caso senza speranza", il pittore racconta il tempo in cui le cose si riparavano, perchè non vi era denaro a sufficienza per comprarne di nuove. Specie le scarpe.  Avvolta nel suo scialle colorato, la fanciulla sta ascoltando la sentenza del ciabattino, che decreta l'impossbilità di riparare ancora una volta quello stivale. Nello sguardo mesto, nella testa inclinata, nelle mani saldamente intrecciate si sente tutto il peso della povertà. 

Piccoli fumatori, 1866

Tradotti in incisioni, i dipinti di genere di Antonio Rotta acquistarono fama, tanto che l'autore, assieme ad altri pittori veneziani del tempo, diede lustro alla pittura lagunare, con: "valido impulso alle belle arti nostre, ch'erano da qualche tempo in una specie di languore".
(“I” Fiori: Scienze, lettere, arti..., 1855)

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