Le "deliziose bambole" di Auguste Toulmouche

Dolce far niente, 1877

"Felice stato d'incanto in colui che può guardare [...] 
le eroine vestite in modo succinto di Toulmouche 
e provare un piacere estatico". 
(J. Wentworth)

Auguste Toulmouche (Nantes, 21 settembre 1829 – Parigi, 16 ottobre 1890) è stato un apprezzato pittore accademico nella Parigi di metà Ottocento. 

Raggiunse un meritato successo con dipinti di grande formato, in cui giovani parigine dell'alta borghesia sono ritratte a figura intera e colte, quasi di sorpresa, in momenti privati e  romantici.


In biblioteca o in giardino, le donne di Toulmoche sono spesso intente nella lettura: nelle mani hanno libricini di poesie che infarciscono di sospiri, o scorrono furtive le righe di quei pericolosi romanzi d'amore che facevano sognare ad occhi aperti.  



Lo sguardo dell'artista si concentra sulle pieghe arricciate e abbondanti degli strascichi cangianti di rosa o d'azzurro, mentre le sue modelle brune sono assorte nella contemplazione della loro bellezza in piccoli specchi. 

Un ultimo sguardo compiaciuto e tra un attimo, indossati i  guanti e la candida stola, ognuna di loro si recherà speranzosa in società.


Gli aristocratici interni mostrano una poltrona Luigi XVI, un paravento dal sapore esotico, un bouquet di fiori sul tavolo a volte coperto da un pesante broccato serico. 

L'attenzione delle sue donne è però rivolta altrove. 
Immerse nella lettura di un biglietto galante, con lo sguardo trasognato, rivivono l'eco delle parole dell'amato, giunte per lettera.  

Ritratto in blu. 1870 c.

Le sue donne nascondono anche passioni profonde. Ci offrono le spalle, unico indizio della fervida attesa di un appuntamento galante che tarda a giungere. Nell'ossessivo osservare l'orologio a pendolo appeso alla parete sentiamo il rovello del dubbio che scandisce il tempo, che con la sua lentezza non placa gli ardori di un sentimento. 

Nel 1874 Émile Zola - che amava il naturalismo e i nuovi pittori impressionisti - visita il Salon di Parigi e constatando il successo con cui erano accolte queste opere, liquida con sufficienza queste «deliziose bambole di Toulmouche». 

Il biglietto, 1883

Commenti

  1. Forse il caro Zola sottovalutava la pericolosità delle donne che leggono, che ci voltano le spalle e... non sappiamo dove sono. Grazie Valentina

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