Vincenzo Marinelli - un pittore dalla Lucania all’Oriente.

Piramidi
...sempre innanzi alla sua mente
si schierano i Fellahs e i Beduini tra
cammelli, dromedari e cavalli,
i monumenti dei Faraoni e dei Califfi, il deserto e il Nilo,
e i filari delle palme e dei sicomori
con tutti i varianti prospetti dei cieli orientali.
( E. Regaldi, 1870)

Vincenzo Marinelli (San Martino d'Agri (Potenza), 5 giugno 1819 – Napoli, 18 gennaio 1892) apprende i rudimenti della pittura da autodidatta e prosegue la sua formazione negli anni ’30 al Regio Istituto di Belle Arti di Napoli, dove acquisisce i capisaldi dell’estetica classica: lo studio dell’antico e dei grandi maestri del Rinascimento.

Nel 1844 è ammesso alla scuola di nudo all’Accademia di S. Luca a Roma, e amplia i suoi riferimenti stilistici approfondendo lo studio dei maestri del Trecento, del Quattrocento e la lettura della Divina Commedia. In questo periodo dipinge scene corali a soggetto storico o mitologico.

Rientrato a Napoli nel 1848, viene coinvolto nella lotta politica assieme ad altri artisti. 
Per sfuggire alla repressione borbonica va in esilio ad Atene, dove ottiene la commissione della sala da ballo del Palazzo del re Ottone I di Baviera ad Atene. Anche se l’incarico gli procura molta notorietà, in questo periodo di ristrettezze economiche, accetta anche commissioni private di ritratti in cambio di ospitalità.

Famiglia di beduini nomadi in viaggio. Ricordo dell'Alto Egitto, 1859

Prosegue il suo viaggio in Oriente dapprima a Creta e poi ad Alessandria d’Egitto, dove stringe amicizia con l’egittologo Giuseppe Vassalli, che lo introduce nella cerchia di Said Pascià.
 
Il ballo dell'ape nell'harem, 1862

Grazie a questa entratura, nel 1856-Marinelli riesce fa parte della spedizione reale in Sudan; poi viene invitato alle cerimonie dell’inaugurazione del canale di Suez, e nel 1869 intraprende un secondo viaggio in Egitto, dalla foce del Nilo fino ad Assuan.
Rientrato in italia, nel 1870 riceve la nomina a professore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, carica che mantiene affiancando alla didattica una vasta produzione di dipinti di genere orientalista. 

 Nudo disteso

I suoi taccuini documentano luoghi, usi e costumi dei paesi che ha visitato e gli forniscono una fonte inesauribile d'ispirazione per creare in atelier dipinti a soggetto esotico di grande fascino, come carovaniere in paesaggi sconfinati, harem misteriosi o colorate scene di mercato.

Per saperne di più
Vincenzo Marinelli - DIzionario Biografico degli Italiani

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